Siamo arrivati all’Isola del Giglio in punta di piedi, con grande rispetto, consapevoli di entrare nella storia di gente fantastica, ospitale, che non si è risparmiata davanti alla tragedia, che con amore e dedizione ha accolto naufraghi, ha aperto le cucine, ha messo su altre spalle le proprie coperte, ha offerto rifugio a chi ha rischiato la vita, a chi ha perso i propri cari, a chi cercava disperatamente di capire. Gente con grande dignità e grande umiltà.
E’ ora di riprendere il cammino lasciando alle spalle le brutture e portarsi dietro il calore di un lungo momento che ha lasciato un segno nel cuore di tutti. E’ tempo di ritornare alle occupazioni di sempre, di ritrovare le storie che hanno segnato il tragitto, di recuperarle per donarle ai nostri ragazzi come segno distintivo per percorrere con fiducia e più leggerezza il futuro accompagnati dagli insegnamenti di chi li ha preceduti.
E ben vengano le storie, le esperienze di chi ha vissuto e continua a far rivivere le storie dentro di sé, quelle storie che altrimenti si smarrirebbero nel viaggio della vita. Questo è l’augurio del Premio, questo il messaggio: raccogliete le vostre storie, fatele diventare racconti, romanzi, diventeranno le nostre storie, da custodire con devozione, da rileggere, da condividere, per non dimenticare.
Due bande con le loro note hanno dato una spallata al passato per vivere il presente con l’emozione suscitata dalla musica, dal bel canto, dai racconti portati alla luce dal premio letterario “Donne tra ricordi e futuro”. Le Filarmoniche, di Isola del Giglio e di Pratovecchio, hanno dato l’avvio a quel trillo di tromba che riallaccia al comune Maestro Enea Brizzi, porta l’allegria per i vicoli di Giglio Castello, un borgo ordinatissimo, oggi un po’ sonnacchioso, e comunque pronto a riempirsi di ospiti in vacanza. Arriva una sferzata di gioia, di spensieratezza che vuol essere uno scrollarsi dalla spalle un passato ingombrante che va comunque ricordato. Il premio ama pensare a sabato 21 maggio come a uno spartiacque chiaro e limpido come le acque del Giglio, dove appare un prima e un dopo. Un prima da rileggere e un dopo arricchito dalle storie dei gigliesi.
Il premio ha chiuso all’Isola del Giglio la seconda edizione ed ha lanciato la terza dedicata alle donne e agli uomini che vogliano scrivere storie di donne. L’occasione dell’incontro è nata da un premio riservato a Palma Silvestri e al suo racconto Mariamatta, è proseguita con l’assegnazione del premio della critica assegnato a Maria Rocco per “E poi venne il perdono”.
Storie, turismo, amicizie, territorio, cultura, un mix straordinario di vita vissuta, da raccontare e andare a ritrovare quando la nostalgia si fa sentire.
Un grazie di cuore al Sindaco Sergio Ortelli, ai gigliesi e alla Pro Loco per l’accoglienza e per l’Amicizia che abbiamo messo in piedi. Impossibile ringraziare tutti. Una particolare riconoscenza va a chi ci ha regalato la musica, la voce, il proprio tempo. Grazie davvero ai relatori, ai partecipanti, a chi ha lavorato per rendere il fine settimana tutto da ricordare.
Lorena Fiorini