TORRE ALFINA

Torre Alfina è una frazione del Comune di Acquapendente, in provincia di Viterbo, a 600 metri s.l.m. con circa 500 abitanti, ed è inserita tra i Borghi più Belli d’Italia. Il suo nome deriva dalla presenza di un’antica torre di avvistamento e dall’altopiano dell’Alfina, sul cui margine settentrionale sorge. L’impianto del paese, sviluppatosi a semicerchi concentrici intorno all’antica rocca, costruita in epoca longobarda, è tipicamente medievale. Ne sono testimonianza due porte d’ingresso all’antico borgo, ancora visibili e ben conservate, denominate Porta Vecchia e Porta Maggiore. La storia del borgo di Torre Alfina è tutt’uno con quella del Castello che nasce nell’alto medioevo attorno ad una torre di avvistamento già esistente. Segue poi il primo nucleo di case, che nel corso dei secoli X e XI viene fortificato con una seconda cinta muraria, costituita per lo più dalle mura delle abitazioni, oltre che da bastioni e munita di più porte di accesso. Il palazzo, costruito a ridosso della torre, è stato dimora dei signori di turno: prima i Risentii (secolo XIII), poi i Monaldeschi di Orvieto del ramo Cervara, che hanno dominato questo luogo dalla fine del 1200 fino alla seconda metà del 1600. In particolare dobbiamo a Sforza Cervara la ricostruzione in stile rinascimentale del primitivo castello medievale. Ai Monaldeschi della Cervara seguono i marchesi Bourbon del Monte per più di due secoli. Sul finire del 1800 tutte le proprietà signorili vengono acquistate dal Conte Edoardo Cahen, che si fregia del titolo di Marchese di Torre Alfina. Edoardo fa ristrutturare il palazzo e costruire una tomba-mausoleo in stile neo-gotico nel bosco-giardino; egli stesso lo aveva reso agibile con sentieri costruiti tra gli scogli. Completa l’opera il figlio di Edoardo, arredando il castello con ricercatezza e realizzando un grande giardino al di sopra del bosco.Torre Alfina.emf

Il borgo già alla metà del ‘400 si governava in forma di comunità, divenne quindi comune aggregato prima ad Orvieto e poi ad Acquapendente. Con l’Unità d’Italia passò definitivamente a frazione del Comune di Acquapendente, com’è tutt’ora.

Torre Alfina è un borgo che valorizza la sua storia, la sua cultura, la natura ed il suo folklore.

Il Castello è aperto al pubblico; per gli orari e le informazioni sulle visite guidate consultare il sito www.castellotorrealfina.com; oppure scrivere a info@castellotorrealfina.com o telefonare ai numeri 0761/445160 –0763/716106 – 320/2391536.

Il Bosco del Sasseto si estende per una superficie di circa 60 ettari a ridosso del Castello di Torre Alfina. Presso l’accesso principale al bosco si trova la tomba-mausoleo del Marchese Cahen. Il Sasseto è un esempio unico di bosco mesofilo di latifoglie secolari ed ospita una ricca fauna e flora. Il Sasseto è annoverato tra i Boschi Monumentali d’Italia.

La Riserva Naturale Monte Rufeno è inserita nel sistema dei parchi e delle riserve naturali della Regione Lazio e si estende per 2892 ettari su un territorio collinare prevalentemente boschivo, all’estremo nord della provincia di Viterbo. L’area protetta è attraversata dal fiume Paglia e da numerosi suoi affluenti.

Il Museo del Fiore, interattivo e multimediale, è nato all’interno della Riserva Naturale Regionale Monte Rufeno per far conoscere la ricchezza delle fioriture e le tradizioni del territorio. Il museo sorge a 2 Km da Torre Alfina, in un vecchio edificio rurale, il Casale Giardino.

Il Mulino del Subissone è un antico mulino ad acqua per la macinazione dei cereali, che si trova lungo uno dei più bei sentieri della Riserva Naturale Monte Rufeno.